Il Torneo Letterario “Io scrittore”: riflessioni per l’uso
Partecipare a concorsi è un modo utile per cercare una via per la pubblicazione? Sono molti i concorsi letterari in Italia e orientarsi, per un aspirante scrittore, non è facile.
Sono aperte le iscrizioni per il Torneo Letterario “IO SCRITTORE” 2022
Prendiamo oggi in esame il Torneo Io Scrittore, a cui ci si può iscrivere entro il 7 aprile 2022, il cui regolamento è consultabile qui: https://bit.ly/36wJofr.
Il Torneo è organizzato dal Gruppo Editoriale Gems (che riunisce una quindicina di Case Editrici). La partecipazione è gratuita, si partecipa (coperti da anonimato) con un’opera narrativa inedita, e vi si prende parte sia come scrittori che come lettori. Tutte le persone iscritte accedono alla prima fase (fase degli “incipit”), alla seconda fase partecipano 400 opere selezionate. Non si vincono premi in denaro, ma una pubblicazione in e-book (per 10 partecipanti) o in cartaceo in una delle Case Editrici del gruppo Gems (per il vincitore del Torneo). E’ previsto un premio (non monetario) anche per i migliori lettori. Il Torneo si conclude entro il 31 dicembre 2022.
Come funziona, concretamente, il Torneo?
Che cosa significa, concretamente, prendere parte al Torneo Io scrittore? Dopo aver letto con attenzione il regolamento ed avere raccolto i pareri di alcuni dei partecipanti alle passate edizioni, ho raccolto queste riflessioni, che spero possano essere utili a chi sta pensando di partecipare, e ha tempo fino al 7 aprile per decidere se inscriversi (e caricare il proprio incipit).
Il primo aspetto da tenere presente è che si deve avere a disposizione un testo non vincolato da contratti editoriali, che non può essere stato auto-pubblicato o collocato su piattaforme, pena l’esclusione dal Torneo.
Inoltre, si deve essere disposti a leggere e valutare gli scritti di una decina di altri concorrenti, per i quali bisogna formulare un giudizio dettagliato in tempi brevi, e tutto ciò – naturalmente – richiede del tempo e una buona dose di pazienza.
Chi legge e valuta i testi è a sua volta un concorrente: ciò significa che non sempre esprime un giudizio oggettivo e ponderato. E’ vero che chi scrive solitamente ama leggere, ma non è detto che chi scrive sappia valutare i testi di altre persone. Inoltre, il lettore potrebbe essere disonesto, e valutare negativamente proprio i testi più interessanti, quelli che hanno maggiori possibilità di essere valutati meglio del proprio.
Al Torneo si partecipa e si giudica in anonimato, utilizzando uno pseudonimo: ciò può garantire libertà espressiva a chi scrive, e libertà di giudizio per chi valuta. Naturalmente, come sempre, la libertà è una gran bella cosa, ma dipendente da chi ne fa uso.
Se il proprio obiettivo è la pubblicazione, partecipare al Torneo non garantisce il risultato e richiede lunghi tempi di attesa per una “risposta” (i giudizi degli altri partecipanti). L’organizzazione del Torneo non fornisce alcun giudizio sull’opera o sul fatto che la reputi interessante, gli unici “giudizi” che vengono forniti sono quelli degli altri concorrenti.
Perché partecipare?
Il Torneo Io Scrittore è una buona possibilità per chi dispone di un testo non ancora pubblicato, verso il quale si senta emotivamente poco coinvolto. Potrebbe essere un manoscritto che per qualche aspetto non convince ancora il suo autore, per il quale un punto di vista diverso dal proprio è interessante. In quel caso, stroncature e giudizi poco valorizzanti non sono dannosi per la scrittura.
Viceversa, se siete all’inizio dell’avventura dello scrivere e volete che qualcuno legga il vostro testo e vi dia dei suggerimenti su come migliorarlo in vista della possibilità di pubblicarlo, forse è meglio considerare qualche strada alternativa.
La scrittura è, infatti, una attività creativa che – nelle sue implicazioni – è necessario proteggere. Scrivere un testo immaginario mette a contatto con parti di sé spesso ancora non esplorate: bisognerebbe essere sempre molto cauti in questo senso, e affidare la lettura a persone di fiducia, competenti e in grado di dare suggerimenti senza mortificare, di giudicare valorizzando gli aspetti più riusciti del testo.
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